- Trump punta ai dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici
- Il settore automobilistico guadagna slancio con possibile rinvio
- I futures USA calano a causa delle tensioni commerciali
I futures azionari statunitensi sono scesi martedì (15) dopo le dichiarazioni del presidente Donald Trump su possibili modifiche tariffarie, tra cui l'implementazione di nuove tasse sui semiconduttori e sui prodotti farmaceutici.
Il mercato ha reagito con cautela agli aggiornamenti: i futures del Dow Jones Industrial Average sono scesi dello 0,3%, la stessa percentuale di calo osservata nei contratti futures dell'S&P 500, quotati a 5,430.00 punti. L'indice Nasdaq, che concentra i titoli tecnologici, ha registrato un leggero calo dello 0,2%.
Il giorno prima, i mercati avevano chiuso in rialzo dopo la notizia che i dazi sull'elettronica di consumo sarebbero stati trattati separatamente dalle imposte destinate a paesi specifici, con la possibilità di essere applicati in un secondo momento. Il presidente ha inoltre menzionato delle esenzioni per le case automobilistiche, favorendo le azioni del settore automobilistico.
Nonostante ciò, l'indicazione che ci sarà continuità nei piani di imposizione di dazi su settori strategici, come quello farmaceutico e dei semiconduttori, ha mantenuto l'incertezza tra gli investitori. "Nelle prossime indagini tariffarie sulla sicurezza nazionale prenderemo in esame i semiconduttori e l'intera filiera dell'elettronica", ha affermato Trump.
I mercati azionari asiatici hanno reagito positivamente alla possibile proroga dei dazi sulle auto. Il mercato giapponese ha guidato i guadagni, favorito dalla percezione di un temporaneo allentamento delle tensioni commerciali, soprattutto dopo la decisione degli Stati Uniti di posticipare l'introduzione delle tasse sulle tecnologie di consumo.
Nel contesto di instabilità commerciale, un movimento catturò l'attenzione del mercato finanziario. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha venduto 133.639 azioni della banca, per un totale di circa 31,5 milioni di dollari. Questa è solo la seconda volta che Dimon vende azioni della società da quando ha assunto l'incarico nel 2005.
L'attenzione resta focalizzata sulle prossime decisioni della Casa Bianca, in particolare per quanto riguarda i dazi sulle importazioni sensibili. Gli investitori stanno monitorando attentamente le possibili esenzioni temporanee e i settori più sensibili agli sviluppi commerciali.