- Gli exchange di criptovalute rimossi dalle piattaforme mobili in Giappone
- La FSA regolamenta severamente il settore delle criptovalute
- Politica fiscale specifica per le criptovalute
Di recente il governo giapponese ha inasprito le normative sul settore delle criptovalute, rimuovendo l'accesso alle piattaforme di trading MEXC, Bybit, Bitfinex, KuCoin e Bitget dall'App Store di Apple e da Google Play. Questa mossa rende impossibile cercare e scaricare queste app sul suolo giapponese, in seguito a una precedente comunicazione dell'Agenzia per i servizi finanziari (FSA) giapponese emessa nel novembre 2023, che metteva in guardia contro gli exchange non registrati.
La FSA, il principale ente di regolamentazione finanziaria del Giappone, ha una lunga tradizione di rigorosa supervisione dei mercati, tra cui banche, compagnie assicurative e piattaforme di criptovalute. Il suo ruolo è quello di far rispettare le leggi finanziarie, garantire la tutela dei consumatori e regolamentare gli scambi per prevenire pratiche quali il riciclaggio di denaro e la frode, oltre a rilasciare licenze alle entità che rispettano le normative.
Nel suo passato proattivo, il Giappone si è distinto anche nel 2022, essendo uno dei primi Paesi a integrare la tecnologia blockchain a livello governativo, assegnando NFT come ricompensa ai sindaci per iniziative innovative nelle loro località.
Per quanto riguarda la tassazione delle criptovalute, il Giappone ha una politica molto specifica. I profitti ottenuti tramite le criptovalute sono tassati come “reddito diverso”, con aliquote che vanno dal 15% al 55%, con l’aliquota più alta applicata ai guadagni superiori a 200.000 yen giapponesi. In confronto, gli utili azionari sono tassati con un'aliquota massima del 20%. Inoltre, le aziende che possiedono criptovalute devono pagare un'imposta fissa del 30% sui loro titoli alla fine dell'anno fiscale, indipendentemente dal fatto che realizzino o meno un profitto dalle vendite.
La politica fiscale è sottoposta a revisione costante: vari ministeri inoltrano richieste di riforma fiscale al partito al governo, per un'ulteriore valutazione da parte di un comitato di ricerca sul sistema fiscale e del legislatore nazionale.