- La FDIC ha esposto gli ostacoli al settore delle criptovalute nei suoi documenti interni.
- Il Congresso indaga sulle pratiche di “debanking” contro le criptovalute.
- Le aziende di criptovalute premono per la trasparenza normativa negli Stati Uniti.
La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ha sorpreso il mercato pubblicando un'ampia serie di documenti che descrivono nel dettaglio le pratiche normative rivolte al settore delle criptovalute. Il materiale, che comprende centinaia di pagine di corrispondenza interna, rivela come le banche sono state scoraggiate dall’offrire servizi alle aziende legate alle criptovalute, riaccendendo il dibattito sulla cosiddetta “Operazione Chokepoint 2.0”. L'annuncio arriva in un momento strategico, appena prima delle udienze al Congresso degli Stati Uniti che mirano a indagare l'impatto di queste politiche sull'accesso delle aziende di criptovalute al sistema finanziario tradizionale.
Avevamo ragione. Il precedente @FDICgov la leadership ha mentito a tutti noi. C'erano molte, molte altre lettere di pausa. Stiamo esaminando ora, e puoi farlo anche tu (link nel thread). GRAZIE AL PRESIDENTE IN OCCASIONE HILL. https://t.co/dY5VHQkd3Q
— paulgrewal.eth (@iampaulgrewal) 5 Febbraio 2025
Il termine “Operazione Chokepoint 2.0” si riferisce a una serie di azioni presumibilmente coordinate dagli enti di regolamentazione per limitare l’accesso delle società di criptovalute ai servizi bancari, creando un ambiente sfavorevole alla crescita del settore. La strategia richiama l'operazione originale, lanciata nel 2010, che mirava a limitare il sostegno finanziario ai settori considerati ad alto rischio, come le armi e il gioco d'azzardo. Questa volta, tuttavia, l'attenzione si concentrerà sull'ecosistema delle criptovalute, con le banche costrette a rivedere o interrompere i rapporti commerciali con queste aziende.
Dai documenti pubblicati emerge chiaramente che, nonostante non vi sia un divieto formale, le raccomandazioni e le linee guida normative hanno creato un clima di incertezza tra gli istituti finanziari. In uno dei casi evidenziati, a una banca è stato intimato di sospendere qualsiasi attività relativa alle criptovalute finché la FDIC e un'altra entità, il cui nome è stato censurato nei documenti, non avessero ritenuto l'operazione sicura. In un'altra sezione, un istituto ha segnalato di aver chiuso tutti i conti di un'azienda mentre cercava l'autorizzazione per servire fino a tre clienti del settore delle criptovalute, evidenziando il livello di cautela adottato.
Paul Grewal, responsabile legale di Coinbase, si è espresso con forza sulla questione. Ha osservato che, sebbene la FDIC non abbia sollevato preoccupazioni dirette sui rischi sistemici, la posizione dell’agenzia ha avuto un chiaro effetto paralizzante, allontanando le banche da potenziali partnership con le società di criptovalute. In un post recente, Grewal ha affermato di essere impegnato a denunciare il trattamento ingiusto a cui è sottoposto il settore, ringraziando la Commissione per i servizi finanziari della Camera per aver preso sul serio la questione.
Il dibattito sull'impatto di queste politiche di regolamentazione non si limita ai retroscena del settore finanziario. Il Congresso degli Stati Uniti si sta preparando a tenere delle udienze che dovrebbero far luce sul ruolo di enti di regolamentazione come la FDIC, la Federal Reserve e l'Office of the Comptroller of the Currency (OCC) nella creazione di barriere al settore delle criptovalute. Alle udienze parteciperanno i massimi esponenti del settore, tra cui Fred Thiel, CEO di Marathon Digital, e rappresentanti di organizzazioni che lavorano per difendere l'ecosistema delle risorse digitali.
C'è un crescente consenso tra i legislatori sul fatto che pratiche normative eccessive possono soffocare l'innovazione e spingere le aziende verso giurisdizioni meno severe, dove la supervisione è limitata. Per i critici dell'"Operazione Chokepoint 2.0", l'approccio attuale minaccia non solo la crescita del settore delle criptovalute, ma anche la competitività degli Stati Uniti nel panorama fintech globale.
Anche all'interno del governo stesso ci sono disaccordi su come attuare queste politiche. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha recentemente affermato che "le banche sono perfettamente in grado di servire i clienti che operano nel settore delle criptovalute, a patto che comprendano e sappiano gestire i rischi connessi". Il discorso contrasta con il contenuto dei documenti della FDIC, suggerendo una mancanza di allineamento tra le principali autorità di regolamentazione del Paese.
È probabile che l'impatto della pubblicazione di questi documenti si farà sentire nelle prossime settimane, man mano che il Congresso prosegue con le sue indagini e il settore delle criptovalute cerca di garantire un ambiente normativo più trasparente e prevedibile.