- Il PIL degli Stati Uniti registra la prima contrazione dal 2021
- Il Dow Jones scende dell'1,5% a causa delle tensioni tariffarie
- I profitti delle Big Tech e l'inflazione della Fed al centro dell'attenzione
Le borse americane hanno registrato un forte calo mercoledì (30), sotto la pressione della contrazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) degli Stati Uniti e dell'attesa della pubblicazione dei risultati delle grandi aziende tecnologiche. L'andamento è stato influenzato anche dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che continuano ad avere un impatto sulle decisioni degli investitori.
L'indice S&P 500 è sceso dell'1,8%, mentre il Nasdaq, fortemente esposto al settore tecnologico, è sceso del 2,3%. Il Dow Jones ha perso l'1,5%, interrompendo la più lunga serie positiva registrata nel 2025.
Il risultato negativo si registra a fine aprile, mese caratterizzato dall'escalation dei dazi annunciata da Donald Trump e dal deterioramento delle relazioni commerciali con Pechino. Finora il Dow Jones ha accumulato una perdita mensile del 3,5%, mentre gli altri indici hanno registrato cali più moderati.
Il momento clou della giornata è stata la pubblicazione della prima lettura del PIL degli Stati Uniti per il primo trimestre, che ha indicato un calo dello 0,3% nel tasso annualizzato. I dati contrastano con la crescita del 2,4% registrata nel quarto trimestre del 2024 e deludono le proiezioni degli analisti, che si aspettavano una leggera contrazione dello 0,1%. Secondo l'Ufficio statunitense per l'analisi economica, la performance riflette l'aumento delle importazioni, previsto dalle aziende alla luce dell'imposizione di nuovi dazi.
Anche per quanto riguarda il mercato del lavoro, il rapporto ADP ha evidenziato segnali di rallentamento, indicando un calo delle assunzioni nel settore privato. L’istituzione ha evidenziato che le aziende si trovano ad affrontare un contesto più “difficile”, con un diffuso senso di “malessere”.
Mercoledì, inoltre, gli investitori attendono i dati sull'indice PCE (Personal Consumption Expenditures), il parametro di inflazione preferito dalla Federal Reserve, per il mese di marzo. Il risultato è considerato essenziale per anticipare gli effetti economici delle recenti misure tariffarie.
Trump ha ribadito che “la Cina sosterrà il costo dei dazi”, minimizzando l’impatto sui consumatori americani. Fonti ascoltate dalla Reuters hanno affermato che il governo cinese sta preparando un elenco di prodotti statunitensi che potrebbero essere esentati dalla tariffa del 125%, il che suggerisce una strategia di agevolazione selettiva.
Al momento della pubblicazione, il prezzo del Bitcoin era quotato a 93.908,40 dollari USA con un calo del 1% nelle ultime 24 ore.