- La Svizzera accelera l'accordo commerciale con la Cina
- I dazi statunitensi mettono sotto pressione le esportazioni svizzere
- Il patto aggiornato punta a un commercio più sostenibile
La Svizzera ha intensificato i colloqui con la Cina per rinnovare l'accordo di libero scambio firmato tra i due Paesi nel 2014, mentre incontra ostacoli nei negoziati tariffari con gli Stati Uniti. Questa mossa segna un tentativo del governo svizzero di diversificare le sue relazioni economiche e attenuare l'impatto delle sanzioni imposte da Washington.
Durante il quarto round del dialogo strategico a Bellinzona, il Ministro svizzero Ignazio Cassis e il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi hanno rafforzato il loro impegno reciproco per la modernizzazione del patto commerciale. L'accordo originale, firmato oltre un decennio fa, è stato il primo del suo genere tra la Cina e una nazione dell'Europa continentale e da allora ha notevolmente incrementato il flusso bilaterale di prodotti farmaceutici, beni di lusso e componenti industriali.
Secondo una dichiarazione congiunta dei due governi, la nuova intesa mira a rendere il commercio più "prevedibile e sostenibile". Si prevede che gli aggiornamenti includeranno progressi tecnologici, normative ambientali e una maggiore trasparenza nelle pratiche commerciali.
La misura giunge in un momento in cui i legami commerciali tra Svizzera e Stati Uniti si stanno indebolendo. Ad agosto, l'attuale amministrazione statunitense guidata da Donald Trump ha imposto dazi fino al 39% su alcune esportazioni svizzere, colpendo gravemente i settori farmaceutico e manifatturiero avanzato, pilastri dell'economia del Paese europeo.
Con le restrizioni ancora in vigore e nessun progresso nei negoziati con Washington, l'attenzione della Svizzera si sposta verso Oriente. Ciononostante, Cassis ha chiarito che legami più stretti con Pechino non vanno a scapito dei partner occidentali. "Ci impegniamo a interagire in modo costruttivo con tutti i partner", ha dichiarato il ministro, sostenendo una globalizzazione più equilibrata.
Il riavvicinamento strategico con la Cina riflette il tentativo pragmatico della Svizzera di preservare la competitività globale nel contesto della stretta commerciale guidata dagli Stati Uniti. Modernizzare l'accordo potrebbe ridefinire le principali rotte commerciali ed espandere l'accesso del Paese europeo al mercato asiatico.












