- La Bank of America apprezza le regole crittografiche chiare
- Trump potrebbe abilitare i pagamenti in criptovalute
- Le banche cercano transazioni verificate e affidabili
Bank of America ha segnalato una maggiore apertura ai pagamenti in criptovalute, come dimostrato dalle recenti dichiarazioni del suo CEO, Brian Moynihan. In un'intervista ha dichiarato in portoghese: “Se le regole entreranno in vigore e diventare Questo è qualcosa di reale, vedrete il sistema bancario esprimersi nella parte transazionale”. Questa osservazione indica che lo scenario normativo è decisivo per l’adozione degli asset digitali come metodo di pagamento, poiché le banche cercano indicazioni chiare per garantire trasparenza e affidabilità nelle operazioni.
Moynihan ha anche paragonato le criptovalute agli strumenti consolidati nella vita di tutti i giorni, commentando: "Se vai per strada e vai a comprare il pranzo, se puoi pagare con Visa, Mastercard, una carta di debito, Apple Pay, ecc., sarebbe semplicemente più una soluzione forma di pagamento." Questi commenti rafforzano la posizione della Bank of America nel riconoscere che, tecnicamente, è fattibile incorporare soluzioni blockchain nei servizi bancari, poiché l'istituto possiede diversi brevetti nel settore.
Jeremy Allaire, CEO di Circle, ha suggerito che la posizione pro-criptovaluta dell'amministrazione Trump potrebbe aprire la strada alle banche per offrire direttamente il trading di criptovalute. Questa visione ottimistica include la possibilità di modificare o abrogare il Bollettino contabile del personale (SAB) 121, in base al quale le criptovalute sono classificate come passività nei bilanci delle istituzioni finanziarie, ostacolandone l'adozione su larga scala.
Inoltre, Allaire ritiene che il governo potrebbe porre fine a pratiche simili all’“Operazione Choke Point 2.0”. Questa iniziativa avrebbe limitato i servizi bancari alle società di criptovaluta, poiché molte istituzioni preferivano non essere coinvolte in progetti considerati rischiosi o non definiti dalla normativa precedente. Di conseguenza, il mercato delle risorse digitali negli Stati Uniti ha dovuto affrontare ostacoli nell’espansione attraverso i canali tradizionali.
Di fronte all’incertezza normativa, diverse banche nordamericane hanno scelto di stare lontane dalle transazioni dirette in criptovalute, concentrandosi su attività specifiche, come la negoziazione di fondi legati a Bitcoin o soluzioni di custodia per grandi clienti. Le dichiarazioni di Moynihan, tuttavia, indicano che le istituzioni più grandi possono entrare in questo mercato in modo più ampio, purché esistano standard specifici che legittimino la pratica e offrano certezza giuridica.
Nonostante non abbia menzionato le criptovalute nei suoi primi decreti, il governo di Donald Trump dovrebbe proporre misure che stabiliscano linee guida più chiare. Molti analisti ritengono che, con regole definite, le banche saranno in grado di integrare i pagamenti in criptovaluta nei propri servizi, ampliando la varietà di opzioni per i clienti. Moynihan non ha parlato dell'uso di Bitcoin o di altri asset digitali come riserva di valore, ma ha sottolineato che questo argomento non preclude l'adozione delle criptovalute come forma di pagamento.
In breve, la discussione sui pagamenti in criptovaluta nel settore bancario dipende da una struttura normativa che soddisfi le richieste delle istituzioni, ricercando affidabilità e tracciabilità. Se si confermassero le aspettative su una presa di posizione ufficiale, la tendenza è che le grandi banche, come Bank of America, si dedichino al lancio di soluzioni che avvicinino i clienti all’ecosistema crypto, senza compromettere i requisiti di compliance imposti dalle autorità.