- Trump fa pressione su Powell affinché tagli i tassi della Fed
- I futures Dow Jones e S&P 500 rimbalzano
- Il Bitcoin si stacca dalle azioni e sale a 90 dollari
I principali indici futures degli Stati Uniti hanno registrato un rialzo martedì (22), dopo un inizio di settimana turbolento a Wall Street, causato dichiarazioni dell'ex presidente Donald Trump. I futures del Dow Jones sono saliti dello 0,8%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,7% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,8%.
Lunedì i mercati hanno reagito negativamente dopo che Trump ha criticato pubblicamente il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, affermando che l'economia statunitense rallenterà se non taglierà i tassi di interesse. Trump ha definito Powell "il signor Troppo Tardi" e "un grande perdente", aumentando così le tensioni con la banca centrale.
Oltre all'instabilità politica, gli investitori restano attenti agli effetti dei dazi commerciali promossi da Trump e alle performance delle grandi aziende tecnologiche, che hanno risentito della crescente concorrenza nel settore dell'intelligenza artificiale.
Un altro motivo di preoccupazione è stato il calo dell'indice del dollaro statunitense, che è sceso di circa l'1%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni. D'altro canto, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni sono aumentati di cinque punti base, attestandosi al 4,4%, a dimostrazione di una maggiore cautela da parte del mercato.
Nel frattempo, Bitcoin sembra seguire un percorso diverso dal mercato tradizionale. La più grande criptovaluta è salita negli ultimi giorni, superando la soglia degli 83 dollari e attualmente viene scambiata intorno ai 90 dollari, in un allontanamento dall'indice S&P 500 osservato dagli analisti.
Sempre sul fronte economico, gli Stati Uniti hanno segnalato progressi su un possibile accordo commerciale con l'India. Il vicepresidente JD Vance ha incontrato il primo ministro indiano Narendra Modi, con l'obiettivo di rafforzare le relazioni bilaterali nel contesto delle tensioni commerciali globali.
L'attenzione degli investitori è rivolta anche ai risultati di Tesla, che saranno pubblicati dopo la chiusura dei mercati. Lunedì le azioni della casa automobilistica sono scese di quasi il 6% e si prevede che perderanno oltre il 44% entro il 2025, a causa delle preoccupazioni sulla domanda e dell'impatto delle azioni politiche di Elon Musk.
Un altro dato negativo è stato Verizon, che ha perso il 3% nelle contrattazioni pre-mercato dopo aver segnalato un calo maggiore del previsto nel numero di abbonati alla telefonia mobile nel primo trimestre, sotto pressione a causa delle promozioni più aggressive dei concorrenti.